1 Giugno 2025

Bonus Donne 2025: incentivi per l’assunzione delle lavoratrici

Scopri i requisiti, i settori coinvolti, i vantaggi economici e come accedere all’incentivo previsto dal Decreto Coesione per promuovere l’occupazione femminile e ridurre il gender gap nel mercato del lavoro.

Nonostante i progressi fatti degli ultimi anni, il tasso di occupazione femminile in Italia resta tra i più bassi d’Europa, e le difficoltà aumentano nelle fasce più fragili della popolazione: donne disoccupate di lunga durata, residenti nel Mezzogiorno o impegnate in settori a forte disparità di genere. In questo scenario, il Bonus Donne 2025 si presenta come una misura concreta per stimolare l’inclusione lavorativa femminile e favorire assunzioni stabili da parte delle imprese.

Introdotto dal Decreto Coesione (DL 60/2024) e operativo a partire da maggio 2025 a seguito pubblicazione del DM attuativo Ministero del Lavoro e della circolare INPS n. 91/2025, con la quale l’Istituito ha fornito le indicazioni per il riconoscimento e per la fruizione dello stesso. Vediamolo nei dettagli.

Cos’è il Bonus Donne 2025

Il Bonus Donne 2025 consiste in un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo massimo di 24 mesi. L’incentivo è valido per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.

Chi può beneficiare del bonus

Possono accedere all’esonero tutti i datori di lavoro privati, inclusi quelli del settore agricolo, con esclusione delle pubbliche amministrazioni e dei datori di lavoro domestico.

Quali contratti rientrano nell’incentivo

L’incentivo si applica alle Nuove assunzioni a tempo indeterminato, con esclusione di quelle con:

  • ● contratti di apprendistato;
  • ● contratti di lavori domestico;
  • ● contratti di lavoro intermittente / a chiamata;

Requisiti per le lavoratrici

Per poter usufruire del bonus, le lavoratrici devono rientrare in una delle seguenti categorie:

  • Donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti.
  • Donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna).
  • Donne di qualsiasi età, che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere.

Entità dell’esonero

L’esonero contributivo è pari al 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con un limite massimo di 650 euro su base mensile per ciascuna lavoratrice. La durata dell’esonero varia in base alla categoria della lavoratrice:

  • 24 mesi per le donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi , per assunzione effettuate dal 01/09/2024 al 31/12/2025;
  • 24 mesi per le donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi se residenti nelle regioni ZES, per assunzione effettuate a decorrere dal 31/01/2025 e nel rispetto della procedura di ammissione, ossia dopo accoglimento da parte dell’INPS della preventiva domanda di riconoscimento dell’incentivo. 
  • 12 mesi per le donne impiegate in settori con forte disparità occupazionale di genere, per assunzione effettuate dal 01/09/2024 al 31/12/2025.

n.b.: nelle ipotesi di rapporti di lavoro part-time, il massimale delle agevolazioni deve essere proporzionalmente ridotto.

Condizioni di spettanza

Ai fini del riconoscimento del Bonus Donne, oltre al rispetto delle condizioni soggettive delle lavoratrici  (vedi sopra requisiti per le lavoratrici), è necessario che:

– l’assunzione NON costituisca attuazione di un obbligo stabilito da norme di legge o di contratto collettivo di lavoro;

– le lavoratrici NON siano state licenziate nei sei mesi precedenti da parte di un datore di lavoro che, al momento del licenziamento, presentava assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli del datore di lavoro che assume o utilizza in somministrazione, ovvero risulta con quest’ultimo in rapporto di collegamento o controllo.

– l’assunzione della lavoratrice per la quale si intende fruire dell’esonero deve comportare un incremento occupazionale netto calcolato in Unità di Lavoro Annuo (U.L.A), ponendo a raffronto il numero medio di unità lavoro–anno dell’anno precedente all’assunzione con il numero medio di unità lavoro- anno dell’anno successivo all’assunzione.

Con esclusivo riferimento alle assunzioni a tempo indeterminato riguardanti le donne prive di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno è necessario che i datori di lavoro non devono aver proceduto, nei sei mesi precedenti l’assunzione a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi nella stessa unità produttiva e non devono procedere, nei sei mesi successivi all’assunzione, al licenziamento per giustificato motivo oggettivo del lavoratore assunto con l’esonero in trattazione o di un lavoratore impiegato con la stessa qualifica nella medesima unità produttiva del primo (nb.: la violazione di tale ultimo divieto comporta la revoca dell’esonero e il recupero del beneficio già fruito).

Il diritto alla legittima fruizione dell’esonero contributivo è anche subordinato: – al rispetto dell’eventuale diritto di precedenza alla riassunzione; – alla mancanza di sospensioni dal lavoro connesse ad una crisi o riorganizzazione aziendale, – al possesso di DURC regolare; – al rispetto della normativa sul lavoro, degli accordi e contratti collettivi nazionali regionali, territoriali o aziendali eventualmente sottoscritti e delle disposizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

In ogni caso l’ammontare dell’agevolazione non può superare il 50% dei costi salariali e sono esclusi dall’applicazione del beneficio i soggetti che soddisfano i requisiti di “impresa in difficoltà” di cui al punto 18 dell’articolo 2 del Regolamento (UE) n. 651/2014.

Compatibilità con altri incentivi

Il Bonus Donne 2025 non è cumulabile con altri esoneri contributivi che agiscono sulla medesima quota contributiva. Tuttavia, è compatibile con:

  • L’esonero dell’1% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro in possesso della Certificazione della parità di genere.
  • Il bonus lavoratrici madri.
  • La maggiorazione del costo ammesso in deduzione in caso di nuove assunzioni (DLgs n. 216/2023).

Come richiedere il bonus

Ai fini della fruizione dell’esonero è necessario inoltrare domanda all’INPS, avvalendosi esclusivamente del modulo di istanza on-line disponibile, a decorrere dal 16 maggio 2025, sul sito istituzionale dell’Istituto. 

n.b.: le domande verranno accolte dall’Istituto, previa verifica dei requisiti soggettivi del lavoratore, fino a capienza delle risorse stanziate per il finanziamento del bonus in trattazione

Perché le aziende dovrebbero attivarsi subito

Il Bonus Donne 2025 rappresenta una duplice opportunità:

  • Per le imprese: è uno strumento concreto per ridurre il costo del lavoro e valorizzare la responsabilità sociale d’impresa.
  • Per le lavoratrici: apre la porta a inserimenti stabili e qualificati nel mercato del lavoro, spesso in contesti dove l’accesso è storicamente più difficile.

Investire sul talento femminile è una scelta che non solo conviene, ma che rafforza la competitività aziendale e favorisce una cultura d’impresa più equa e moderna.

Un’opportunità da cogliere

Il Bonus Donne 2025 rappresenta un’opportunità per le imprese che desiderano promuovere l’occupazione femminile e contribuire alla riduzione delle disparità di genere nel mondo del lavoro. Allo stesso tempo, offre alle donne in condizioni di svantaggio una concreta possibilità di inserimento stabile nel mercato del lavoro.

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